Il primo Ep dei MARTIRI DI FALLOPPIO

di Salvatore La Cognata


Ancora una ulteriore conferma dell'immensa vitalità della scena musicale indie catanese che continua ripetutamente a partorire interessanti progetti i quali non possono non renderci orgogliosi e affamati di novità.
I MARTIRI DI FALLOPPIO, sono un power trio etneo che esordisce l'anno scorso con un primo demo grazie al quale cominciano a far circolare il loro nome nel calderone rock.
Questa estate vincono il SUMMER LIVE CONTEST a Trapani, e dopo qualche mese incidono il loro primo e.p. omonimo, registrato e suonato egregiamente presso l'OVERFLOW STUDIO di Catania. Adrenalina e puro cazzeggio, indie punk rock venato di blues, macchine decappottabili in corsa lanciate lungo le highways americane...stralci di vita quotidiana, amori malati e impossibili...queste sono le prime impressioni a caldo, scorrendo le cinque tracce che compongono questo lavoro d'esordio. Ma andiamo per gradi, analizziamo con calma.
La traccia d'apertura intitolata "MAMMA" riesce a mescolare una ironica attitudine punk con spezie dal sapore stoner, ci si trova dalle parti dei FU MANCHU, auto di grossa cilindrata, piede sull'accelleratore e chiappe sode al vento, a rivendicare una insopprimibile voglia di "socializzare".
"ORTOPEDICO" mette in evidenza un basso caldo e rotondo, ricorda vagamente i TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI de "La Testa Indipendente" e racconta la storia di un amore non corrisposto, con continui stop and go, cambi di tempo, ottimo feeling  tra i musicisti e un sapore desertico che è proprio la marcia in più dei MARTIRI. "VECCHIO CANE PAZZO" è un frizzante rock blues con chitarre cazzute, mentre "QUEL GROSSO MACHETE CHE TIENI IN CUCINA" mescola gustosamente una sorta di punk rock intelligente con venature hard che mi fa venire in mente i QUEENS OF THE STONE AGE di "No One Knows" in vacanza nella nostra adorata Sicilia, ed un testo che è una vera e propria sceneggiatura; un racconto di un amore ai limiti dello splatter, tra un b-movie e un immaginario di tarantiniana memoria.
L'ultimo pezzo intitolato "BLUESJOB" è un hard-blues coinvolgente che allontana ancora di più i MARTIRI DI FALLOPPIO da una frettolosa definizione di semplice band punk-rock, ed apre interessanti spiragli per i lavori a venire; lo dimostra soprattutto la coda strumentale che è una festa elettro-psichedelica e che fa ancora venir voglia di ritornare alla prima traccia e  ripartire con l'ascolto, more and more and more...

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