Denis Guerini - Vaghe Supposizioni (Volume Records, 2014)







di Sisco Montalto - Vaghe Supposizioni, il nuovo album di Denis Guerini, è un disco che esce dai canoni del periodo musicale odierno, per seguire un percorso che molti definirebbero demodé o (preferisco) retrò, e che per me ha ancora un grande fascino.

Denis Guerini, fa parte di quei cantautori che non possono fare a meno di farsi influenzare da grandi figure della musica nostrana. Per questo motivo, sin dalla prima traccia di Vaghe Supposizioni, sembra di ascoltare, nelle parole, nei suoni (a cavallo tra swing, jazz, folk e teatro) ma sopratutto nelle atmosfere che Guerini riesce a creare (o ricreare), un Paolo Conte d'annata, o ancora il Gaber più ironico o il cantastorie De Andrè. Grandi nomi che in qualche modo si materializzano nella musica di Guerini ma mai nella maniera della semplice riproposizione.

Il disco suona molto personale, merito certamente dei testi, tra poesia e realtà, che sono la parte forse migliore dell'intero lavoro. Guerini racconta a modo suo, tra immagini noir, ironia, amarezza e osservazione, storie di tutti i giorni, che probabilmente sono autobiografiche ma possono diventare universali. Il Max, La Scarpa, La Terrazza o Notte Insonne (ma direi tutti brani), sono quadri che tratteggiano con lucida capacità e un pizzico di disincanto, il “mondo” che ci circonda.

Quasi un concept, Vaghe Supposizioni, canta la sensibilità di certe anime e di certi uomini, che forse proprio per questo sono condannati ad una sorta di sofferenza, che trova nella musica, in questo caso, uno sfogo naturale e rigenerante.
Disco per intenditori.




Voto: ♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫








Commenti