La Tosse Grassa - TG4 (Autoproduzione, 2014)






di Davide Miccichè - Il Natale quando arriva arriva. Bene, non ce ne frega una mazza ma tenetelo a mente.

Sostituite 25 dicembre con 13 agosto, e l'avvento del Signore con l'uscita di un nuovo album de La Tosse Grassa (nome d'arte del marchigiano Vanni Fabbri), per avere il quadro di un progetto che prosegue ormai dal 2011, anno del debutto con Tg1, seguito dai successivi Tg2 Tg3, e che con l' ultimo Tg4, non ha mai smesso di accogliere nuovi adepti, in quello che è un vero e proprio culto, fatto di diocesi, vescovi e goliardici rituali (date un'occhiata alla pagina www.latossegrassa.net e vi farete un'idea).

Quanto alla musica, la ricetta è sempre la stessa da quattro anni a questa parte, "uguale ma diversa" direbbe Moretti (Nanni, il regista e NON Mario, il marchigiano ex leader delle Brigate Rosse!): mash up, rime e bestemmie, testi che sono veri e propri inni politicamente scorretti al degrado a cui siamo destinati, il tutto su basi musicali che mescolano senza ritegno alcuno Johnny Cash e Michael Jackson, per citare l'apripista Tentacoli, in un risultato spesso irresistibile, fresco e pop, nell'ampia accezione di cultura popolare.

12 mostruosi caroselli che hanno il sapore dell'autentica rivolta oltraggiosa, Voglio la Pensione e Lutto Nazionale su tutti, al tempo stesso però molto familiari, come lo sono alcuni dei campionamenti utilizzati (in Just Cavalle, sulla patologia del gioco d'azzardo, fanno capolino tre mostri sacri come Queen, Cure e Duran Duran), e che in un corto circuito post moderno ci ricordano di santificare le feste, ubriacarci abbestia e attendere spemebondi il prossimo 13 agosto!

Andate in pace.




Voto: ♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫














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