Leo Pari racconta l'amore nel nuovo album Sirèna




di Sisco Montalto - Leo Pari, cantautore (e non solo) appartenente alla Scuola Romana, fertile realtà che racchiude il meglio del cantautorato oggi in Italia.
Dopo varie collaborazioni e progetti di vario genere, è uscito da poco con un nuovo album, Sirèna, secondo atto di una trilogia, nel quale l'artista romano canta l’amore, che diventa protagonista e allo stesso tempo strumento per raccontare l'uomo….

-Leo, come nasce Sirèna e l'idea di una trilogia sull'amore?         
“In realtà la Trilogia nasce con l'intento di analizzare l'uomo e l'esistenza in generale (da lì l'accento sulle "è" di Rèsina e Sirèna). È chiaro che l'amore  con le sue infinite sfaccettature ed accezioni è un  utensile perfetto per descrivere l'animo umano, ma nei primi due volumi pubblicati della trilogia non si parla solo del sentimento supremo; e poi manca ancora un disco..
Nella fattispecie, Sirèna si muove per opposti rispetto al precedente Rèsina: in questo nuovo disco infatti non si parla di un'unica storia d'amore e delle gioie e tormenti che questa può dare, ma c'è una visione più ampia degli affetti, e appaiono nuovi elementi come il sesso, il tradimento, i ricordi di infanzia. E anche il suono del disco è differente: se Rèsina è un disco di Terra, Sirèna è un disco d'Acqua.”

-Dopo tanti album di critica sociale in un modo o nell'altro, ritrovo un disco che parla semplicemente d'amore, tema da molti snobbato ma che è in fondo il tema per eccellenza della musica. Trattarlo così ampiamente come fai tu è una esigenza, una scelta mirata o puro istinto?
“Le tematiche sociali mi interessano ancora molto, se vedi ad esempio il brano "L'anno del drago" uscito nella Gas Vintage Super Session Vol.1 ti accorgi che non ho abbandonato la "militanza". Però un album ha bisogno di una sua armonia e anche di una sua coerenza, questo può influenzare la scelta delle canzoni che deve contenere. Forse chi snobba l'argomento "amore" lo reputa un po' banale e inflazionato, ma credo che ci sia ancora molto da dire al riguardo.”

-Ascoltando Sirèna  a tratti ho avuto l'impressione di sentire un moderno Battisti (anche nella voce). E' solo un'impressione o c'é qualche influenza italiana nella tua musica?   
“Quello con Battisti è un accostamento che mi viene fatto spesso, e onestamente mi fa molto piacere. Non ho nessun problema ad ammettere la grossa influenza che questo musicista, e non cantautore, ha esercitato sulla mia formazione musicale. Le sonorità che amo utilizzare spesso vengono dal mondo anglosassone, e Battisti è stato l'unico in Italia ad avere un sound di respiro internazionale, cosa che altri grandissimi della musica italiana non hanno saputo fare.”

-Ci sono stati interventi e collaborazioni nell'album. Come nascono e  sopratutto cosa hanno portato al disco e più in generale alla tua musica? 
“Le collaborazioni hanno giocato un ruolo fondamentale nella riuscita e nel sound di questo disco; quelle più strettamente musicali, quindi la scelta di musicisti come Roberto Angelini, Del Boia e Matteo Pezzolet e del coproduttore Mr.Coffee, sono partite da un amicizia e una stima artistica già consolidata negli anni, mentre la scelta di far mixare il disco a Tommaso Colliva, che non conoscevo personalmente, è stata dettata dalla ricerca di un sound vintage, che lui ha saputo ottenere alla perfezione.”

-Dicevamo delle tue collaborazioni, ne hai fatte tante, in varie vesti e con vari cantautori, apprezzo molto Roberto Angelini (che hai nominato sopra), Pier CorteseNicolò Fabi, soprattutto per il loro modo di approcciarsi alla musica e alle contaminazioni che riescono a creare. 
Come vedi  le condizioni di salute del cantautorato e della musica italiana? 
“La canzone italiana gode di perfetta salute, è florida, innovativa e vanta delle splendide punte di diamante. È un bene nazionale che va salvaguardato, e che andrebbe, caro governo, incentivato economicamente. “

-Mi racconti cos’è e cosa fa il Collettivo Dal Pane?
Il Collettivo Dal Pane nasce in onore di Walter Dal Pane, un amico scomparso improvvisamente un anno fa. Walter gestiva un bellissimo locale\osteria a Faenza, dove nei giorni del MEI, ci si riuniva a mangiare, suonare e far baldoria fino a tardi. Così dopo la sua morte Pino Marino e Roy Paci hanno contattato una serie di amici musicisti e cantautori per formare una grande band, che ogni tanto, quando gli impegni di tutti lo rendono possibile, si riunisce per dare concerti di beneficenza. Un progetto del quale sono orgoglioso di far parte.”

-Prossimi progetti  di Leo Pari?
“Ora sono in Tour, ci sono date confermate fino ad Aprile 2014, e questo mi terrà parecchio impegnato, ma sto iniziando a registrare il Vol.2 delle Gas Vintage Super Sessions, una raccolta del meglio dell'indie italiano registrato negli studios Gas Vintage di Roma, e poi ci saranno un paio di produzioni da me curate che usciranno nel 2014, ma non posso svelare altro per ora..”






Commenti