Tra Francia e Italia, tornano gli Hyaena Reading con Europa






di Sisco Montalto - Gli  Hyaena Reading sono tornati, come sanno fare loro, senza troppo clamore, in maniera elegante, con un album tutto nuovo dal titolo Europa.

Album che ingloba tanto della loro personalità musicale e delle loro tendenze, fra tutte,  quella di mischiare finemente poesia, canzone e quotidianità, creando musica di un certo spessore, riuscendo anche ad unire realtà tanto diverse e allo stesso tempo simili, come quelle di Francia e Italia.

Francesco Petetta  ci racconta il percorso degli HR che è il percorso anche umano oltre che artistico, dei componenti della band…

-Ci ritroviamo dopo due anni più o meno dalla prima intervista e dal primo album. Cosa hanno fatto durante questo periodo gli HR?
“Sono stati sul punto di non fare più musica, a quel punto si sono rinnovati e hanno ritrovato la forza di continuare, più consapevoli dei propri mezzi. Nel mentre, si sono sparpagliati tra Italia e Francia, vivendo questa distanza più come una ricchezza che come una frustrazione.”

-Nuovo album, uscito a settembre. Ho trovato una maggior cura della musica e anche dei testi. Merito anche della collaborazione con Fabio Magistrali?
“È doveroso da parte nostra ringraziare Fabio Magistrali che ha curato i missaggi e la coproduzione artistica dell'album. Lavorare con qualcuno che ha messo le mani su alcuni lavori fondamentali per la propria formazione, come ad esempio Trapani-Halq Al Waadi de L'Enfance Rouge (o, perché no, Hai paura del buio? degli Afterhours), è un'esperienza eccezionale. 

Grazie a lui crediamo che la moltitudine di colori presente in Europa, frutto di quattro personalità molto diverse e ancora in piena formazione, non risulti eccessivamente dispersiva ma piuttosto ben canalizzata verso un obbiettivo. In più, tante persone hanno fatto parte di Hyaena Reading o hanno collaborato nel corso del tempo. In tale maniera, il dialogo e lo scontro interni al gruppo sono ancora più stimolanti per noi. 

Per questo album dobbiamo dire grazie anche a tanti amici, Andrea Ruggiero (violinista di Giorgio Canali e Operaja Criminale), Giovanni Romano del collettivo internazionale Chewing Magnetic Tape, la cantante lirica libanese Mona Hallab, i piccoli ma fondamentali mezzi di Carlo Sanetti e Sub Terra. Senza dimenticare tutti gli altri, a partire da Gianluca Bernardo (ex Rein) che ha curato le registrazioni.”

-Il titolo dell'album Europa è particolare nella sua semplicità: perché questa scelta e che significato ha per voi Europa?
“Le lobby che fanno pressioni sul Parlamento europeo, attività privata mascherata da politica continentale. Il Medioevo che comincia appena adesso, progressisti dei nostri coglioni. E ancora, il tentativo di eliminare qualsiasi diversità, qualsiasi asperità. Uno schiacciasassi che cerca di livellare questo angolo di Terra in putrefazione sociale e culturale, modellandoci fino a farci somigliare meravigliosamente ai cadaveri plastinati di Gunther von Hagens.”

-A proposito di Europa, il disco e la vostra attività si sviluppa tra Italia e Francia. Cosa hanno in comune secondo voi queste due nazioni e cosa di diverso, e quanto la vostra musica è influenzata dalle due realtà?
“Due paesi, due popoli talmente simili da non accorgersene. A livello sociale e culturale, la principale differenza è che la Francia ha ancora una flebilissima speranza di farcela. Per il resto, le due realtà ci influenzano come è normale che ci influenzi tutto ciò che ci circonda: oggi Italia e Francia, domani chissà dove saremo.”

-Rimane in voi presente un connubio forte tra musica e poesia...
“A volte nasce prima una musica, a volte un testo, altre volte ancora le due cose sono indissolubili e vedono la luce di pari passo. Posso dirti, da non-poeta, che l'unico vero lavoro che faccio coscientemente sui miei testi è quello di tagliare, limare, ridurre. Ho un bisogno fisiologico di silenzio durante le mie giornate, e forse diminuire il numero di parole è un modo come un altro per ottenerlo.”

-Quanto c'è dell'attualità che viviamo e che vivete nei vostri testi?
“Ignorare ciò che avviene intorno a noi significherebbe contribuire alla cultura reazionaria di questi anni, una deriva che è sempre stata presente anche nell'ambito del rock ma che ha preso inesorabilmente il sopravvento da una buona decade a questa parte. Entertainment, come recita il titolo di un vecchio album dei Gang Of Four. Non volendo sentirci parte di questo spirito necrofilo che rinnega la vitalità – seppur purtroppo solo potenziale – del presente, è per noi doveroso immergerci a fondo nel Male.”

-Ascoltando l'album vengono in mente alcune band italiane di nicchia, sicuramente non commerciali, come Bachi da Pietra o Massimo Volume. Vi sentite vicini al loro modo di intendere la musica? 
“I Massimo Volume erano di nicchia (che brutta parola) quindici anni fa. Sono stati senz'altro importanti nello sviluppo di un determinato percorso della musica in Italia. I Bachi Da Pietra sono un buon 1% della nostra poetica. La percentuale è in ogni caso enorme, se vogliamo avere la presunzione di considerarci esseri recettivi verso tutto ciò che avviene all'infuori dei nostri corpi. Tuttavia bisogna uccidere e seppellire i propri  idoli, insieme a se stessi. Noi l'abbiamo fatto da tempo, speriamo che gli altri se ne accorgano.”

-La lingua francese è sempre presente nella vostra musica. Un naturale modo di esprimersi in una lingua che non è quella madre o c'è altro dietro?
“Da quasi due anni vivo in Francia. Essendo l'autore dei testi, è per me naturale esprimermi anche in questa lingua. In più, alcuni dei pezzi in francese riguardano temi, personali o meno, che non potevano che essere espressi in questa lingua. Portus Namnetum è dedicata al rapido restyling della città di Nantes, Capitale verde europea per il 2013 secondo la Commissione Europea. Un tentativo da parte della borghesia locale di creare un nuovo El Dorado d'Europa fatto a propria immagine e somiglianza. 

Energie rinnovabili, iniziative più o meno culturali, politiche sociali abbastanza innovative da un lato, ma anche tanta “pulizia”, e non come può immaginarla qualcuno come me o te: semplicemente, cancellare ciò che ha in sé un potenziale di disturbo. Ed è un gran peccato, in una città che ha un passato fatto di sangue, di tante zone d'ombra e di mistero che la renderebbero incredibilmente ricca. Tenere la polvere diventa imperativo da parte di chi non si riconosce in questo tipo di trasformazioni, e per fortuna siamo ancora abbastanza numerosi.”

-Nuovo album che viene subito dopo l'ep “Des-illusions”. E' una sorta di continuum dell'ep?
“I due lavori vengono dalle stesse sessioni di registrazione e missaggio, e due pezzi dell'EP sono presenti tali e quali su Europa. Con Des-illusions abbiamo voluto anticipare in maniera diretta il discorso che poi abbiamo ampliato e messo più a fuoco sull'album.”

-Mi spiegate meglio il discorso del copyleft e la vostra filosofia riguardo la promozione e la gestione della propria musica?
“Ti cito una pagina del nostro sito: “Perché dovremmo andare contro i nostri interessi, impedendo alla nostra musica di circolare? Perché dovremmo andare contro i nostri ascoltatori, rischiando inutilmente di far passare loro dei guai per un download che comunque - in molti casi - effettuerebbero lo stesso? [...] Coscienti che l'industria del disco ha ingrassato maiali per solo mezzo secolo - nonostante si faccia musica da millenni - e altresì coscienti nel bene e nel male di vivere nel XXI secolo, decidiamo di incitare la libera diffusione della nostra musica attraverso delle licenze copyleft.

Non ce l'ha ordinato il medico di diventare musicisti. C'è chi fa musica, arte, artigianato, perché ha una visione particolare del mondo, che sia interessante o meno. Poi c'è chi comincia così, ma dimentica presto le ragioni iniziali. Il bisogno si spegne, la fame aumenta, il mezzo diventa il fine ultimo. Non significa che il denaro ci fa schifo, né che vogliamo morire misconosciuti e rancorosi: per la prima volta, un nostro lavoro esce, almeno inizialmente, solo in formato cd ed il download su internet è a pagamento anziché gratuito (a un prezzo ovviamente ridotto rispetto al cd).

Al momento comunque, una licenza copyleft e la non-iscrizione alla Siae restano i metodi migliori per rendere legali la copia del supporto e il download. Inoltre i nostri pezzi sono tutelati dal plagio che comunque non avverrà mai, grazie al servizio di marcatura temporale offerto dal sito Patamu ( www.patamu.com ).”

-Prossime tappe di HR?
“Tutto è assolutamente aleatorio, potrebbe essere l'ultimo lavoro a nome Hyaena Reading come potrebbero seguirne tanti altri. Decideremo di giorno in giorno cosa fare, o forse sarà ancora una volta il Caso a dominarci e a portarci in luoghi a cui non avevamo mai pensato prima.”

Commenti