di Salvatore La Cognata - Ma che ve lo dico a fare? Altro interessante esordio proveniente dalla sempre fertile Catania. Stavolta è il turno dei Long Hair In Three Stages, band etnea con una solida gavetta alle spalle, chilometri e concerti e un debutto sulla lunga distanza Like a Fire in a Cave che mette in evidenza delle solide strutture indie noise, colate di lava elettriche imbastite dal dialogo tra le chitarre, ritmiche e rumori figli adottivi di certi anni ‘80 macchiati di new wave.
Una voce a metà strada tra la sguaiatezza del punk primordiale e il recitato, aggiunge un sottile filo di tensione in più a questo lavoro ben suonato ed amalgamato, onesto e senza compromessi. Proprio questa originale fusione tra questi elementi, rumore, post punk, e uno spiccato gusto per l’imprevedibilità’negli arrangiamenti e le jam vagamente acide, rendono Like a Fire in a Cave un debutto da seguire con grande attenzione.
Le canzoni, tutte in inglese, trovano anche la giusta misura tra introspezione e polemica sociale. La coda di Esperia, in cui fa capolino la lingua italiana, lascia presagire e ben sperare in un uso più massiccio dell’idioma di casa nostra, mossa che a mio avviso potrebbe dare molta più visibilità a questa band che è già partita decisamente col piede giusto.
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