DISTILLERIE ITALIANE, "Too Mud There"

di Giovanni Depetro

Ricevuta la demo dei Distillerie Italiane, sono rimasto entusiasta da questo lavoro. Il loro progetto, attivo a Bologna, non fa altro che riprendere certi ambienti da pub in un clima di nostalgia "d’annata" che però rimanda a circostanze attuali.
I componenti attivi sono Mario ”Uncle” Marinaccio alle percussioni, Simone ”Whatta Gold Strasciallo” Bonetti al basso, Ale “wizard” Battistoni alle tastiere hammond e synth, Vinzent ”Sua Sanità” Cassì alla chitarra ritmica e voce e Nicola ”Nitro” Pela, chitarra e voce.
La scaletta della loro demo si mostra abbastanza varia nei generi, pur rimanendo molto personale come sound. Quello dei Distillerie è un punk atipico (vedi Once, Sensi Sovrapposti) che ricalca l’energia di certi locali di fine 70’s, ricordando band come Stranglers ma con profumi più mediterranei ed esotici. Il loro è un suono che cerca di uscire dai dogmi degli accordi elementari e dalla sobrietà strumentale, puntando soprattutto su alcuni effetti di tastiere. Così, mescolando sonorità rock (Our society=Lobotomy) a synth, ma con un marcato ricorso ai sensi ritmici, il risultato è un sound molto vintage, basato sul suono dell’hammond (Dejame libre, Memorie dal pigneto….) che lascia con i suoi timbri un’impronta su tutti i brani, soprattutto su “Memorie dal pigneto”, dove imprime su i toni eroici e di protesta del brano, un’aria dal passato..
La demo si lascia ascoltare e travolgere dalle melodie pop, ma senza mai affondare nella banalità e nel grigiore, e "Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu", con il suo andamento cadenzato, sembra sia stato costruito come un intermezzo strumentale che lascia ruotare attorno a sé tutte le sonorità e i profumi di questo lavoro; ovviamente il tutto si può accompagnare con un bel vino rosso!!!

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